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Perché partecipare ad un ritiro insieme?
Molto spesso mi trovo a rispondere a tante domande che riguardano le attività e le giornate che passiamo in Ritiro. Tante volte vedo nei vostri occhi una grande curiosità, uno stupore perché cerchiamo sempre posti stupendi e offriamo giornate ricche di attività che comprendono yoga e tanto altro.
Allo stesso tempo vedo sempre anche un po’ di timore e di dubbi perché a volte pensate che ci voglia una preparazione, una base di partenza, un certo tipo di esperienza allora ho deciso adesso di raccontarvi qual è il motivo che mi spinge sempre ad organizzare i ritiri insieme e perderci nella bellezza e trovare un tempo tutto nostro.
Ormai sono tanti anni che organizzo questo genere di incontri, che mi scaldano il cuore e sono diventati un modo stupendo di conoscerci.
Ho sempre scelto posti molto belli, per darci ogni volta l’opportunità di navigare nella bellezza, ti avere attorno la potenza della natura e la bellezza della cultura dell’uomo. Penso a Villa Giungheto (Siena), Ischia, Puglia, Calabria, la Foleia (dove vedete le foto dell’ultimo retreat che abbiamo fatto per l’autunno).
COSA SI FA AD UN RITIRO?
I Ritiri partono sempre da un cerchio di benvenuto, dove si parla di quello che faremo, una piccola cerimonia di inizio e ci si presenta, si dice il proprio nome all’interno del cerchio e il gruppo comincia conoscersi e scambiarsi le prime parole, i primi sguardi e si fa attenzione al linguaggio non verbale prendendo il più possibile.
Si condivide la pratica di yoga, i respiri, i sorrisi, l’energia attorno, si condividono le lacrime e anche tanti sorrisi. Si mangia assieme, condividendo del buon cibo, sempre vegetariano o vegano perché ci tengo che nessuno abbia sofferto per darci da mangiare e mi piace portarvi nei miei valori e nelle scelte che compio nella mia vita. Poi si continua a praticare sempre insieme, finché non si diventa un tutt’uno.
Una delle cose per me più importanti è la condivisione, quindi non basta passare qualche ora insieme durante la pratica di yoga fisica oppure online. Intendo una condivisione profonda, dove il tempo si dilata e si perde. Durante il ritiro di yoga, che accolgono qualsiasi livello di pratica anche chi ha appena iniziato, si ha la possibilità di scoprire parti nuove della propria pratica di yoga. Si ha il tempo necessario per andare a fondo accompagnati sempre da un gruppo che dona energia e ascolto.
Il Ritiro serve per trovare il proprio tempo.
Nella vita ci sembra che il tempo non sia mai abbastanza, vero? A volte è difficile prendere per noi anche quel poco che ci rimane dopo tutte le cose da fare della giornata. Per il nostro benessere e lo yoga il tempo sembra sempre meno e se non ci mettiamo di buon impegno sembra sempre inesistente. La classe in presenza di yoga solitamente dura un’ora, a volte un’ora e mezza. Quella giornata dove faremo yoga è sempre piena di impegni, la mattina ci si sveglia già con l’idea di fare tantissime cose durante la giornata per portare a termine i nostri obiettivi, e quando ci si porta sul tappetino, magari in serata, è difficile non pensarci. A volte continuano a portarci dietro tutto quello che abbiamo fatto oppure che dobbiamo fare e quell’ora di yoga è servita solo a staccare la mente per qualche secondo.
Dilatare il tempo è diventato per me importante. Non importa quante cose faccio durante il giorno, ma quanto sono stato presente durante le mie azioni che ho svolto. Quanto la mente era li e non da un’altra parte. “Yogash chitta-vritti-nirodhah” – Yoga Sutra di Patanjali. Tradotto dal linguaggio sanscrito significa “Lo yoga è il completo acquietarsi (nirodha) dell’attività (vritti) della mente (chitta)”. Questa è considerata la definizione classica di yoga. L’osservazione è la chiave della meditazione. Questa pace della mente può essere raggiunta con lo yoga quando riusciamo a trovare il nostro spazio necessario.
Molto spesso mi capita di rimanere concentrata in una cosa e non rendermi conto che il tempo sia passato. Questo mi capita molto spesso quando facciamo i ritiri perché il tempo passa e non ce ne rendiamo conto, siamo totalmente immersi in quello che stiamo facendo che il tempo non è più scandito dalle ore, dei minuti ma dalle nostre sensazioni e nient’altro.
“Marianne ma quanto è durata la classe?” La mia risposta “Due ore”.
Ogni volta mi rispondete “Sembra sia passato pochissimo!”. Questo perché eravate nel pieno del vostro momento senza pensare al dopo.
Quella sensazione ti fa volare, ti dà la leggerezza, una prospettiva di un futuro più ampio e ti fa prendere un respiro di sollievo. Questo per me è partecipare a un ritiro di yoga. Vuol dire darsi l’opportunità di prendersi un giorno o più giorni per immergersi dentro di sé, prendersi il tempo necessario per ascoltarsi e rallentare.
Come quando spiego la meditazione, la cosa che mi piace raccontare è il nostro senso di colpa. Appena ci prendiamo un po’ di tempo per noi stessi pensiamo di aver perso tempo per le cose importanti ed invece cambiare prospettiva ci darà la sensazione di aver acquistato tempo, di aver dato priorità alle cose davvero importanti per noi che in questo momento realmente ci servono, e molto spesso serve a fare pulizia, per esempio a volte ci preoccupiamo troppo di tante cose e prenderci un giorno di tempo per ascoltarci può allontanare le cose in più che non servivano.
L’aspetto magico dei ritiri è che sono ogni volta diversi, non solo per il luogo che cambia o per le pratiche che vengono affrontate, molto spesso ogni ritiro è diverso perché le persone che partecipano sono sempre diverse, e questo porta diversità, nuove storie, nuova energia che si mescola l’una con quella degli altri dando vita a racconti emozionanti che sviluppano la nostra empatia e ci emozionano durante il racconto e la condivisione.
Durante retreat non si fa solo yoga e meditazione, ma si condivide, si stringono amicizie viscerali, ci guardiamo con occhi puri senza maschere e lasciamo che i nostri corpi respirino insieme.
La forza del gruppo è potente e ci aiuta a vivere una dimensione umana intima importante. Quando ci capita di stare in modo intimo con le persone? Durante le classi di yoga ci viviamo per poco tempo, scandito da orari specifici. Durante un ritiro, ti avvicini a persone sconosciute, entri nella loro vita, loro nella tua, creando un vero scambio sia fisico e mentale. A volte mi è capitato di condividere storie emozionanti anche molto delicate, e sentire le vostre parole mi arricchiva la vita.
La tua storia è la mia storia, questo è una delle frasi che mi porto dietro ogni ritiro. Ascolto le vostre storie e ci trovo sempre una parte della mia. Ascoltare e ricevere, essere in cerchio ognuno raccontare la propria vita, donare a chi non conosci.
Tutto questo è essere e sentirsi parte di qualcosa di grande e in piccolo lo sperimentiamo in uno o più giorni di Ritiro insieme. Ora però non ti resta che unirti a noi.
Le fotografie sono di Silvia Mangosio, che riesce a mettere l’emozione che si prova dentro ogni immagine come se potessimo sentire i profumi i sapori di questi giorni sospesi nel tempo. Le mani, i sorrisi, gli abbracci e le bellissime asana si fermano nel tempo.